Potenza, Italy
Dicembre 2022/ Settembre 2023
come il fuoco ha diverse forme
uno sguardo sui luoghi e sulle persone,
sulle persone e i loro
luoghi

-BUCALETTO
-RAMPE DEI PARCHEGGI DI VIALE UNICEF
-RIONE COCUZZO aka SERPENTONE

come il fuoco ha diverse forme è l'esito di una residenza artistica
promossa e prodotta da Gommalaccateatro

le bandiere sono state stampate in serigrafia presso QQstudio - Matera
le installazioni e il montaggio sono stati curati da Lorenzo Lo Sasso, 
Officine Sangiacamo - Satriano (PZ)

testi di Marcella Bruno

grazìe a Carlo e Luca, e alla mamma per aver cucito le bandiere


A volte le energie di una città sembrano spente eppure nei luoghi più familiari, quelli che tutti i giorni distrattamente attraversiamo, ma che sono parte viva dei nostri sguardi, ci sono gli abitanti che resistono anche solo vivendo la quotidianità, adattando gli spazi e le strutture urbane ai propri bisogni, lì dove la politica spesso latita. Si può denunciare lo stato delle cose, facendosi portavoce dell’esistente, amplificandolo, sussurrandolo, frantumando o consolidando la mutevole immutabilità delle situazioni.
Come il fuoco ha diverse forme è il racconto di una città attraverso tre spazi urbani nati in contesti ed epoche storiche differenti, accomunati da una tensione vitale che li rende palcoscenico di uno spettacolo, in cui le bandiere sono le quinte sceniche e i cittadini interpretano sé stessi.
Il drago, la montagna, le case, la tempesta, la nave, gli amanti: le bandiere sono percorse da un’atmosfera onirica, lirica, fiabesca; la loro iconografia rimanda al mito e alla storia, ai sogni, alle aspettative dei tempi. Esse racchiudono le sfaccettate e scalpitanti anime di una comunità e di un paesaggio urbano risultato di stratificazioni, anche quando appare modernissimo.
Gli eventi naturali spesso cambiano repentinamente il paesaggio, sia quello naturale che quello antropizzato, l’uomo costruisce case e quartieri nella prospettiva di un miglioramento di ciò che c’era prima, ma può accadere che quello che doveva essere temporaneo diventi permanente o che luoghi nati per l’aggregazione rimangano vuoti o, ancora, che la funzione di uno spazio si allontani radicalmente da quella a cui gli urbanisti l’avevano destinato.
Il movimento generato dal cambiamento non viene sempre percepito, serve una scintilla per riattivare lo sguardo.
Le energie delle città spesso sembrano nascoste, ma basta un fuoco per accenderle e trasformarle, basta un palpito che le faccia respirare.